Penso che ben pochi della mia generazione non conoscano Tex Willer, almeno per sentito dire. Per quanti lo conoscono di meno mi piace ricordare che il pensiero del personaggio creato da Gianluigi Bonelli è stato un punto di riferimento che ha unito il paese dagli anni '50 fino alla fine della politica: la sinistra lo considerava un suo eroe, nonostante un certo profilo autoritario giustizialista lo volesse a destra.
Non ultimo, le sue strategie possono essere considerate anche un modello di pensiero manageriale, ancora presente soprattutto in certe imprese medio-piccole del nostro paese. E, alla fine, come si può dar torto al Tex-pensiero, soprattutto a fronte di tante chiacchiere managerial-modaiole che non smettono di imperversare.
È dunque fra il serio e il faceto che vi propongo una chicca, tratta dalle ristampe in corso per Repubblica-L'Espresso, della filosofia gestionale del nostro eroe alle prese con la dissacrazione di un modo di dire fino ad allora sacrosanto e indiscutibile:
Tex: "E se la fortuna ci aiuta, forse ritroveremo anche le bestie dei Miller!"
Carson: "Ottimista!"
Carson: "Tanto Varrebbe sperare di trovare il classico ago nel pagliaio!"
Tex: "Beh, la cosa non è poi tanto difficile, Amico!"
Tex: "Basta bruciare il pagliaio e poi passare tra le ceneri una buona calamita!"
Carson: "Peste, che idee!" (G. Bonelli, Il segreto di Esmeralda, Tex - Collezione storica a Colori, Vol. 37, pag. 132)
Dobbiamo sradicare dall'anima tutta la paura e il timore di ciò che il futuro può portare
all'uomo.
Dobbiamo acquisire serenità in tutti i sentimenti e sensazioni rispetto al futuro.
Dobbiamo guardare in avanti con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire.
E dobbiamo pensare che tutto ciò che verrà ci sarà dato da una direzione del Mondo piena
di sapienza.
Questo è parte di ciò che dobbiamo imparare in questa era: a saper vivere con assoluta
fiducia nell'aiuto sempre presente del Mondo Spirituale.
In verità nulla avrà valore se ci manca il coraggio.
Discipliniamo la nostra volontà e cerchiamo il risveglio interiore tutte le mattine e tutte le nottiRudolf Steiner, Per l'era di Michele