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Alzi un dito chi non ha ancora mai sentito parlare di Cloud Computing? … Mi sembra di non vedere così tante mani alzate. Ora proviamo a verificare quanti hanno capito di che cosa si tratti. In questo caso di mani ne vedo ancor meno.
La storia delle nuvole (Cloud) dove si troverebbero i computer ve la sentirete raccontare in tanti modi. In effetti è un prisma che ha più facce, tre delle quali sono le principali: quella tecnica, quella commerciale e quella dei servizi.
Innanzitutto vi troverete in giro un mucchio di letteratura che riduce la questione al puro ambiente tecnico in ultima analisi paragonabile a quella che fino ad oggi si era soliti chiamare Server Farm, una batteria di risorse di calcolo e soprattutto di archiviazione come quella di Google. Non è un caso, infatti, che proprio le società maggiormente dotate di questi apparati in ragione del loro preesistente business, come appunto Amazon o Google, siano state le prime a sviluppare una propria idea di Clouding. Ma allora perché non chiamarla Server Farm?
Perchè c'è di mezzo una rappresentazione di risorse sfumate eterogenee e in parte non-proprietarie che costituiscono questo ecosistema-nuvola al quale i dispositivi di tutti attingono e contribuiscono. In realtà la cosa non sta andando in questa direzione, almeno non per tutti: molti non apprezzano condivisione e biunivocità, prediligendo un sano sistema di scambio commerciale lineare e unilaterale, fidelizzante. "Tu sei nel mio Cloud" diranno presto Microsoft, Apple, HP e magari un giorno anche i più aperti come Google.
Ma allora che differenza c'è in questo aspetto commerciale-sistemistico con i vecchi terminali (che sarebbero i nostri computer), i NetPC di Larry Allison (e poi lo stesso Gates), o iTunes e Amazon? Una certa maggiore misticanza aleatoria che connota la caratteristica della proposta - appunto - commerciale dei "Clouders".
C'è poi una terza variante, che è quella che piace a me e a quelli che la pensano come UserFriendly.
Il Cloud può esaltare il dispositivo che usiamo nel momento stesso in cui ce ne rende indipendenti. Questo sarà presto chiaro a chi usa la musica. Oggi se hai un iPhone, un iPod, un iPad e un computer e vuoi condividere la stessa musica dovrai allinearli ogni volta e se te ne dimentichi, alla fine non saprai più dove si trova quello che hai voglia di ascoltare. Se poi si deteriora l'archivio sono fatti tuoi. Avendo tutta la tua roba nella nuvoletta il problema non si pone più.
Bello, vero?
…A ben guardare, nelle pratica mica tanto!
Il primo problema è che la musica "pesa" e tanto e i film pure e quando la nuvola pesa più di quel poco che serve per invogliarti inizierai a pagarla cara!
Il secondo grosso problema è che sincronizzare sulle nuvole è di una lentezza esasperante e ti scordi grandi volumi di film e foto e musica…
Il terzo problema, del tutto irrilevante (!) è che io ho appena pagato un'opzione di Wind che mi darebbe Internet senza limiti. Poi scopri che, come altre simili, allo scadere del primo GigaBit, cosa che per me è avvenuta semplicemente navigando con una certa intensità per 5, dico 5 giorni, passi alla velocità degli uomini delle caverne e tutto potrai fare meno che attingere allo streeming multimediale. Quindi dovrai, come al solito pagare - e tanto - per ascoltare in giro la tua musica dalla nuvoletta, nella pia speranza di avere ovunque connessioni efficaci.
Insomma, fino a che non ci sarà una proposta commerciale adeguata - sperando che gli Atzechi non avessero ragione, perché ci vorranno almeno 4-5 anni - scordiamoci che il Cloud multimediale ci porti qualcosa di serio.
Quello che mi ha sempre appassionato dello scenario dell'informatica per come la intendo qui è che, a differenza di quella aziendale schiava di quello più muscoloso, per il tanto vituperato User proprio quando i Grossi (che siano anche Grandi è tutto da dimostrare) deludono, da qualche angolo un piccolo si fa strada e, con risorse decisamente meno infinite, ci rende immediata l'innovazione, passando spesso dalla porta di servizio, facendoci trovare a portata di mano quello che gli altri devono ancora decidersi ad interpretare.
Il nome in questione a molti è già noto: si tratta di Dropbox, ma subito se ne stanno aggiungendo molti altri, come SugarSyc. Partendo dal modello di Box.net e altri, questa società ha iniziato a fornire un software ben fatto e dello spazio in rete. Il vero successo sta arrivando grazie agli sviluppatori di applicazioni per dispositivi mobili come iPhone e iPad che integrano all'interno dei loro programmi il supporto per questi servizi, proprio come si trattasse di un hard disk che i dispositivi in genere non hanno.
L'impatto multimediale è per ora ridotto a poco più che agli album di foto, ma quello per le attività di Office è invece enorme.
Qualche cosa del genere lo aveva pensato anche Microsoft per la sua suite di Office e Apple per il suo iWork. Un modello sterile, quello delle grandi sofware house, in quanto pensato per vincolare l'utilizzatore ai programmi proprietari. Se non hai MS Office o Apple iWork il loro Cloud ti serve a poco. Una soluzione povera e quasi inutile.
In poche parole, la funzione di Archivio è strettamente inscindibile dal programma e dalla piattaforma che lo utilizza.
In questo momento, invece, io sto scrivendo questo articolo direttamente su DropBox, senza necessità di sincronizzarlo perché avviene in tempo reale con un magnifico programma gratuito che si chiama PlainText. Lo sto facendo con iPad, ma lo potrò leggere e modificare su iPhone, Android, Windows, Linux e ovviamente Mac senza doverlo scaricare, sincronizzare, convertire… Neanche dirlo, però la maggior parte dei programmi che sfruttano questi Cloud - e sono già parecchi - nascono per iOS!
E qui arriva il bello! E capitelo bene perché questo sì che spiega il significato veramente rivoluzionario del concetto di Cloud Computing.
Facciamo solo un piccolo passo indietro che va incontro alla passione per i gadget che anima lo spirito ludico-consumistico che partecipa il vostro UserFriedly. Sono molto appassionato, lo si sarà capito, di tutti questi oggetti. Idealmente mi procurerei qualsiasi dispositivo Apple. Nello stesso modo sono sempre stato appassionato delle idee nuove come gli EEE PC di Asus fino ai pre-iPad che erano i Newton e i pre NetPC che erano i NetBook di PSION. In casa ne ho molti di questi oggetti e mi piacerebbe usarne ogni giorno uno diverso. Quanti gadget-dipendenti come me stanno leggendo e quanti hanno lo stesso problema di obbligo di fedeltà per una scelta di parte?
A me piacerebbe poterli cambiare come vestiti o come orologi a seconda della voglia che ho in questo momento e se non lo faccio è solo perché poi non ci troverei quello di cui ho bisogno per lavorare, per scrivere, per dar spazio alla mia creatività.
Potremmo dire che il mio ufficio si trova in una macchina e che ogni volta che la cambio sono costretto a trasferire tutto il mio archivio - nota bene, con l'aggiornamento adeguato, cosa mica semplice - sul computer che prenderei oggi. Mi passa la voglia ancor prima di pensarci e quindi rinuncio ad acquistare quella tale macchina interessante e in offerta speciale perché il suo prezzo non è il peggio. Il peggio è l'inutilizzo e l'ingombro sterile che ne deriva.
Ora, però, il mio ufficio non è più sul ferro, ma nella nuvola della quale sono circonfuso ovunque mi vada trovando! Ora le cose stanno cambiando una volta per tutte.
Ecco fatto, ora posso uscire con il NetBook Linux e usare OpenOffice o AbiWord, con il Tablet 7 pollici Android e accedere immediatamente al mio ufficio con quello, o con il Word della mia ditta, con il mio MacBook pro oppure, se non ho nulla con me, con quello di mio figlio o del mio amico in una città lontana e allora magari un giorno mi prenderò anche un Air e potrò dimenticarmi di tutte quelle stupide chiavette…
Forse per molti potrà sembrare un'esagerazione tecnologica e magari un parossismo consumistico, ma per me e per molti altri come me, è un momento di grande liberazione dalla dipendenza da una macchina o da una piattaforma e nello stesso tempo la libertà di potere avere il meglio da ognuna. Abbasso le Corporate! Consumatore al potere!
;-)
“Just another service provided by your friendly neighborhood UserFriedly!”
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