15 marzo 2011

Scheletri consumisti radiattivi

Guardateli!

In punto di morte, consumati da ogni forma di inquinamento, veleni chimici, radioattività, impegnati ad alzare il PIL e l'occupazione schiavista del nostro - MA DI CHI???!!! - paese!

Così li vogliono: Consumistici Zombies Radiattivi!

È così che vuoi tuo figlio?

Il loro no: sarà altrove nell'ora della catastrofe!

Quale escalation prevede il modello dei nuclearisti, ma anche dei carbonfossilisti?

Quanto dobbiamo aumentare i consumi per morire ricchi, non noi, certo, ma i nostri modelli di leadership?

Non ci basta mai.

Non ci dobbiamo credere a quello che ci raccontano! Resistiamo nelle convinzioni di eternità fino all'ultimo. I morti non sono morti o se sono morti è perché se lo meritavano, in fondo. "Loro sono gialli e hanno copiato tutto da noi fin dagli anni '60. Ecco perché sono finiti così"

"Noi siamo meglio!"

No, siamo solo degli stronzi, furfanti, presuntuosi, incapaci di fare la centesima parte di quello che hanno fatto loro e, giusta o sbagliata che sia, di avere una pallida idea del loro grado di socialità.

Eppure ci picchiamo di insegnare a tutti come si vive.

Consumatori moribondi che non ravvisano altro traguardo che l'innalzamento della produzione e l'abbassamento del price-cap che vuol dire far fuori tutto svalorizzandolo due volte: la prima esaurendolo come infinito e irrisorio se confrontato alle nostre esigenze di specie e di razza; la seconda riconoscendogli un valore sempre più inferiore, per pagare nulla esigenze più esasperate che esagerate.

Di che cosa stiamo parlando la nostra coscienza più o meno autentica, più o meno falsa, lo sa. Ma ho il disgusto a sentire riecheggiare ancora la loro spregevole voce:
"La paura non fermi il nucleare", "Sarebbe un errore lasciarsi sopraffare dall'ansia e dall'emotività", "L'incidente è dovuto alla tenuta dell'edificio", "C'è sempre qualche sciacallo pronto a speculare sulle disgrazie altrui, cercando di terrorizzare l'opinione pubblica e condizionare le istituzioni".
Un pugno di persone consuma la quasi totalità delle risorse del resto del mondo e la punta di un'unghia di quel pugno assorbe la quasi totalità della ricchezza della mano e quindi del resto del mondo.
  • Crescere è un'altra cosa!
  • Crescere è staccare la spina!
  • Crescere è rinunciare al superfluo!
Esiliamoli a calci nei denti, se ci resta ancora un po' di moralità, un po' di etica, un po' di civiltà, un po' di religiosità.
All'esilio tutti quelli che viaggiano con l'autista: come vorrei vederli sbranarsi a vicenda, cannibali di potere, in qualche paradiso fiscale o sull'Isola Cavallo o Lavezzi.

Questo è quello che la mia pancia vorrebbe, ma lo so, il germe della corruzione e dell'egoismo è anche dentro di me e di tutti noi.
Basterebbe solo curarlo, estirparlo, non soffrire più di questa fame di egoismo per fare sì che i parassiti si dissolvano al sole e al vento!

Altrimenti guardiamoci morire di consumi e dei loro effetti: il morbo dei consumatori sta bussando anche alla nostra porta.

Se anche l'ultima scelta fosse quella di come morire, beh, sarebbe già molto riuscire a farlo con la serenità che deriva dall'essere più autentico, più onesto, più pulito.

Farlo senza vergognarmi troppo della mia vita.

Io al posto loro, proprio non ci riuscirei. Non ci riuscirei mai!

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