13 giugno 2011

Il Windows che verrà

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A fronte di un'eccitazione diffusa per quello che ci ha fatto vedere con la nuova interfaccia per Windows 8, Microsoft ha gettato nello sconcerto, nella rabbia furiosa e talora nella disperazione intere orde di sviluppatori certificati che per arrivare dove sono arrivati hanno speso fior di quattrini e anni e anni di gavetta quando ha fatto loro sapere che tutto quello che hanno imparato e comprato potranno buttarlo nel… cestino.

Windows 8, infatti avra delle librerie (chiamiamole pure API) tutte nuove e userà dei linguaggi meno potenti ma piu universali (sulla falsa riga del WebOS di Palm) come JavaScript e soprattutto HTML5.

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Quest'ultimo è diventato famoso soprattutto da che Jobs lo ha indicato come il successore di quel Flash di Adobe che Apple ha sbattuto fuori dalla porta dei suoi iPhone e soprattutto iPad. Si tratta di un linguaggio per gestire i contenuti multimediali nei siti, ma nessuno vieta di usarlo come linguaggio di programmazione e Microsoft in Win8 lo ha scelto per la gestione dell'interfaccia così innovativo.

Quello a cui un tale cambiamento ci deve fare riflettere non è tanto quello che dovranno fare gli sviluppatori per programmare su Win8, ma piuttosto se Win8 sarà veramente il successore di Seven.




Per farla breve basta tornare a dieci anni fa: verso il 2000 di Windows ce n'erano almeno 3: il più famoso si chiamava '95, poi '98 e successivamente SE ed era destinato ail'utilizzatore residenziale; poi c'era NT, particolarmente robusto, attrezzato per essere installato nei sistemi aziendali, dai server alle workstation; infine c'era Windows CE (poi Mobile) dedicato ai telefoni mobili, ma nato soprattutto per i dispositivi portatili, come palmari e handeld, i celebri Jupiter Series che furono in fondo gli antesignani degli attuali netbook (in minima parte anche dell'iPad).

Poi la serie '95 e quella NT si fusero in Win 2000 che spostò la distinzione fra Home Edition e Professional, con due diverse dotazioni per target diversi, ma fondamentalmente con un'anima unica.

Era la versione professionale a fare da modello per quella consumer.
Domani è verosimile immaginare che esistano due tracce diverse: quella del mobile che deriva dal solco di Windows CE, che passando per il sistema per smartphone, Windows Phone 7, arriva al popolo consumer che così abbandonerà definitivamente la tradizione aziendale.

Personalmente ritengo che Windows 8 non prenderà il posto di Seven: lo affiancherà.
Gli sviluppatori certificati continueranno a lavorare per le aziende con le API e i linguaggi di sempre, mentre chi si rivolgerà ai consumatori finali, ma anche alla categoria dei manager e dei professional meno hardware (e system) intensive, dovrà cominciare a pensare in un modo nuovo.

Segni dei Tempi: ieri il consumatore imitava l'esperienza del lavoro, mentre oggi sono i datori di lavoro a imparare dall'esperienza smart e di consumer dalle esigenze sempre più raffinate. Il paradosso sarà che saranno i cellulari, le utilitarie delle nuove tecnologie a dare l'imprinting agli uffici. Le Workstation continueranno a servire gli Hard Workers, gli impiegati quasi-terminalisti (da applicazioni ERP, da SAP ai CRM) e gli addetti ai lavori, come sistemisti, safety ecc…

Una grande convergenza attraversa mondi in concorrenza molto più affini fra loro di quanto non siano quelli che lavorano per loro.

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