16 luglio 2006

Non sei solo

Come ogni mattina esci di casa e non vedi la gente intorno a te. Pensi a quello che devi fare e non sai come farai a farcela, un altro giorno ancora.
Le persone che passano sono anche loro probabilmente immerse in pensieri come i tuoi, oppure a loro va bene così e sei solo tu che sei un satellite uscito dall'orbita. Ti sfiora lontano un ricordo dell'infanzia: una strada bianca tuo padre e tua madre giovani accanto a te e ti senti stretto da un abbraccio anche quando siete lontani perché il loro sorriso è dentro di te. Lasci allora che questa memoria dolce si giri in nostalgia e rimpianto per quello che è perso e non tornerà.
Adesso invece nulla riesce a darti quella sensazione, neppure la tua famiglia. Tutto il resto è invece fatica, un insieme di eventi che complottano contro di te. Dai capi ai colleghi di lavoro, dalle tasse ai ladri, dalla città sempre meno sicura all'incertezza sul giorno di domani, gli avvocati e i medici…
Tutte le cose pesano sopra di te come un ciclopico amante che ti schiaccia e vuole tutto di te, a cominciare dalla tua anima.
Ci sono giorni che nascono così e sembra impossibile fermarli. Eppure il giorno dopo o forse anche qualche ora dopo, non appena qualcosa torna a giocare a tuo favore, diventa tutto più facile, anche se dentro di te ti ripeti che non durerà.
E ci sono giorni che si susseguono così, pesanti, e neppure la notte ti salva perché continui a sognare la tua persecuzione. Allora pensi che non ci sia più speranza, che alla condanna di Sisifo non ci sia scampo. E rinunci e ti viene voglia di gridare, di scappare, di uccidere e di fare qualsiasi cosa o di non fare definitivamente più nulla.

E ora io che voglio e che posso fare in tutto questo? Probabilmente non molto, perché alla fine capita così anche a me. Quello che conta è piuttosto quello che possono fare le risorse che sono in te.
Così voglio chiederti di leggere con lentezza quanto segue, più piano di come stai facendo adesso, perché c'è bisogno che trovi dentro di te il corrispettivo delle mie parole, l'esperienza dalla parte della tua esperienza, la memoria buona della tua esistenza.
Desidero solo chiederti di fermarti per un attimo, di sederti comodo e di non pensare più. Di sorridere anche se non ti hanno raccontato una barzelletta e non ti sembra ci sia nulla da sorridere. Sorridi e lasciati prendere più che puoi tutto il tuo corpo da quel sorriso lieve.
E poi diventa consapevole che sei sempre esistito, probabilmente da un'infinita serie di vite. Che ti è già successo di tutto e che ogni volta pensavi che quella volta lì non ce l'avresti proprio più fatta. E invece poi magari è peggiorata ulteriormente. E nonostante questo sei sopravvissuto. Pensa che anche oggi stai diventando ciò che sei e che non devi essere più perfetto di ciò che sei. E pensa che l'imperfezione di ciò che stai divenendo è la tua perfezione, ed è bella, comunque sia.
Poi guarda attorno a te con gli occhi della mente. Sorridi e sfuoca lo sguardo. Se osservi bene scoprirai di essere circondato da fantasmi felici.
Sono le figure che ti hanno amato e che ancora ti amano. Bambini, donne, uomini, anziani… nonni e nipoti, amici e amanti, compagni di viaggio e incontri casuali di qualche minuto…
Le persone di quei fantasmi possono essersi perse, scomparse, oppure possono addirittura averti poi tradito o ferito, ma quelle immagini ancora ti amano e fanno parte di te. Non cercare mai di ucciderle o di farle scomparire! Sono vive e sono sempre esistite, perché fanno parte di te.

Ora te ne puoi accorgere: non sei solo! Non sei mai stato solo! E nei momenti più bui, quando lo scoraggiamento ti sembrerà universale, neppure allora sarai mai solo. Non sarai mai stato solo neppure per un attimo di tutte le tue vite.
Le figure che hai incontrato e che incontrerai sono qui e la guida che abita in te le conosce tutte ed è consapevole della loro forza. Attorno a te navigano le energie dei maestri che accompagnano gli uomini e le donne da quando sono bambini fino a quando non calcano più il terreno. E la tua anima viaggia sempre abbracciata a loro e sa di non essere sola neppure quando la tua mente si dispera e annega nel buio della mancanza di fiducia.
Ogni volta che ti racconterai la bugie che nella vita conta questo o quello, che se non arrivi lì nulla sarà mai importato, che tu hai dei problemi reali e concreti e che tutte queste sono favole senza realtà… ogni volta che lo farai - e lo fari, stai certo, se mai non lo stessi facendo già - la guida che è dentro di te (puoi chiamarlo inconscio, se vuoi) ne sarà consapevole e con una botta in testa quando meno te lo aspetti, ti costringerà a fermarti e cercherà di fartelo ricordare, di fartelo ammettere.

Sappilo sempre!
Non sei solo, non lo sei stato mai e mai lo sarai.

Nessun commento:

Posta un commento