17 luglio 2011

Pareto e la povertà degli italiani

La cosiddetta legge di Pareto, nelle sue interpretazioni, recita che l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (e che l'80% della povertà è concentrato nel 20% delle persone), ma anche che l'80% delle attività pregiate viene realizzato dal 20% della popolazione lavorativa.

Ci sarebbe potuto anche stare, se almeno il primo 20% avesse un qualche rapporto con il secondo: invece il 20% che innova, che produce, che cambia, che dice la verità, che crede nelle persone… per l'80% della popolazione fa parte dell'80% che viene derubato dal 20% dei disonesti che hanno l'80% della ricchezza.

Non è demagogia; è matematico, perché nessun onesto che si possa veramente ritenere tale può permanere con la coscienza pulita in quel primo privilegiato 20%.

Purtroppo è anche vero che il 20% della popolazione esercita l'80% del potere, dell'arroganza e della violenza, ma…

…ma è vero anche che il 20% della popolazione ha fatto l'80% della rivoluzione francese, dove il 20% aristocratico che a suo tempo aveva l'80% delle ricchezze ha nutrito con le proprie teste l'80% del prodotto della ghigliottina.

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