Chi legge questi miei appunti sarebbe portato a pensare che lo reputi impossibile. Non è così. Non del tutto, almeno. Tutto sta a stabilire che cosa s'intenda con il termine.
Passiamo invece sopra alla questione. Chi dà aiuto on line, magari gratis o in forma complementare ad altri servizi, ha preso un'iniziativa encomiabile, anche se non può sostituire il rapporto diretto.
Penso comunque che, soprattutto come trasferimento distale del setting di gruppo, gli ambienti virtuali possano costituire:
- Innanzitutto un'economia di scala: non occorre prendere appuntamento per il solo bisogno di mantenere vivo il contatto o per una indecisione
- In secondo luogo può consentire una continuità simultanea e sinergica alla vita lavorativa che il solo rapporto di studio non permette
Certo, per il coach è un impegno in più, che comporta un certo apprendimento. Lo stesso vale per il cliente, soprattutto quando trovi ostico il rapporto con il computer.
Per questo penso che sia proprio il gruppo virtuale - ovviamente moderato dal coach - il setting ideale per questo tipo di esperienza.
Un'esperienza in ogni caso da provare.
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