(…) "L'insolita scelta. Quello dell'accesso in remoto agli strumenti di lavoro è un argomento a cui tengono in molti. Posti di fronte alla scelta ipotetica tra due diverse offerte di lavoro, il 66 per cento è disposto a rinunciare al 10 per cento della retribuzione pur di avere la chance di lavorare con maggiore autonomia. In Italia la percentuale sale al 68 per cento. Tra i più pronti a rinunciare in cambio di autonomia, ci sono gli spagnoli (il 78 per cento) e gli indiani (78 per cento). Quelli che invece preferirebbero avere l'offerta con la retribuzione più elevata del 10 per cento sono i tedeschi (vedi tabella).
Di fronte al rifiuto. Ma cosa succede una volta che l'azienda ha negato al dipendente di lavorare da casa? Su alcuni gli effetti sono particolarmente significativi. C'è chi non lavora più con la stessa intensità di prima, c'è chi si sente spinto a cercare un altro lavoro. Qualcuno si deprime e ne risente come umore. Molti però, anche dopo tutte le risposte date, sembrano quasi abdicare al desiderio e confessare che, in fondo, questo, non è un tema cruciale. Forse con lo stesso malcelato cruccio con cui il lupo si riferisce all'uva inafferrabile."
(evidenziato da Massimo Manzari)
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