10 dicembre 2010

Quando la posta fa la differenza

È da sempre un braccio di ferro, ma anche una rivalità sinergica quella fra il browsing e il mailing. La differenza spesso la fanno le applicazioni, ma negli ultimi anni le applicazioni on line, il cosidetto Web 2.0, e i social network hanno segnato la differenza.

Se fino a qualche anno fa non sussisteva nessun dubbio sulla priorità del client di posta elettronica, le funzioni avanzate di Gmail e dopo di lui gli altri hanno ribaltato la situazione e molti di noi finiscono per usare più frequentemente l'interfaccia del browser per tenere conto delle comunicazioni.

A rimettere in discussione il tutto è stata poi l'ambizione di Mark Elliott Zuckerberg che sta trasformando sempre più il suo Facebook nello strumento di integrazione allways on dei contatti, un sincretismo fra posta, chat, blog e, ovviamente, social network.

A rimescolare le carte arriva NutshellMail. Si tratta di un'integratore di applicazioni on line, marcatamente di social network, che si occupa di trasmettere periodicamente, fino ad ogni ora, gli aggiornamenti dei propri principali account financo alle pagine Facebook, per consentirci di riceverli come digest nella propria casella e-mail.

La cosa funziona bene per sostituire i numerosi avvisi dei tanti servizi cui siamo iscritti e di cui ci siamo fatalmente scordati con un unico memorandum. Con alcuni siti va particolarmente bene - una cura particolare viene rivolta a Facebook, neanche a dirlo - mentre altri non sono sostituibili, in particolare chi ha un Twitter particolarmente ricco di follow non trarrà alcun beneficio da questo sistema.
La società ConstantContact ha realizzato su Youtube un proprio canale e uno per lo stesso NutshellMail dal quale si possono evincere le caratteristiche e i possibili utilizzi dell'applicazione che valgono più di molte parole.



Il prodotto, poi, potrebbe essere una buona idea per un futuro catalizzatore che sfrutti la posta elettronica per rianimare o anche fare compiere i primi passi alla condivisione e alla collaborazione nelle aziende e nelle organizzazioni, dove Wiki e Social Network hanno incontrato non poche difficoltà a penetrare, probabilmente proprio a causa dell'esagerata inflazione di strumenti (qui le sole alternative possono essere costituite, sicuramente da Yammer ma anche da Huddle).

Che sia solo "another brick in the wall" del Web 2.0 non lo si può sapere fino a che non saranno passati almeno un po' di mesi. Per ora possiamo constatare che si sta evidenziando di sicuro una grande carenza: una vera idea geniale per cambiare i nostri mail client e i PIM, rimasti tutto sommato ancora ai tempi di Notes - se non del primordiale PLATO.

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