05 dicembre 2010

Il solo potere

Mentre nella Roma del tardo impero i Senatori e le Famiglie tessevano alleanze ed equilibri, camaleontici - o capezzonici? - volta-faccia e s-facciati opportunismi, erigendo e abbattendo statue nel breve volgere di vita di una farfalla o di un'imperatore che Hegel avrebbe potuto consacrare nella sua Storia ruffiana, come batteri e platelminti e mosche e vermi, i veri eroi depredavano e mettevano accampamenti nel tessuto purulento di uomini e donne e bambini che non si accorgevano di nulla di tutto ciò, impegnati com'erano a non perdere il loro posto in prima fila alle cloache del loro potente del momento, non importa a quale Gente appartenesse, che niente poteva veramente al di là del piccolo potere che riusciva ad esercitare solo su quelli che aveva attorno. E più li umiliava e più accorrevano! Nessuna monarchia ha avuto tanti despoti nepotisti corrotti come una repubblica decadente. O forse non sono mai esistite né monarchie né repubbliche, ma solo illusioni. Prima fra tutte che l'uomo faccia la storia e che la storia faccia il mondo.

Alla fine, quando la lavagna è così sporca di disegni e di collegamenti mutuamente intoccabili, fatti col gesso da infinite mani su cui nessuno può più ricostruire un tratto coerente, allora i gessi non servono più! Solo lo straccio può! E quando è molto sporco, occorre anche l'acqua, e l'alcol, oppure cose ancora più forti. Al limite, si cambia lavagna, no?!

Alla fine avrà ragione di tutto l'Orda.
L'Orda sarà la sola logica: senza un'emozione s'imporrà nel tempo di un gesto.

La sola verità su tante ragioni è l'Atto, la grande febbre, l'epidemia. La ragione ultima è il Fatto, l'Evento, la Catastrofe. Le parole nulla possono sul rivolgimento e a scriverlo non sarà nessun uomo, ma l'Orda: non fu Attila, ma gli Unni, le mogli dei soldati, i figli, i loro cavalli, il rumore, l'odore del sangue… Come i Vichinghi, la Peste Nera, la Grande Guerra. Che cosa è rimasto dei poteri, dei banchieri e dei mafiosi che certo avranno abitato anche fra gli Atlantidei? Tutto sommerso, compreso il benché minimo segno di una loro remota, ma non troppo negli eterni tempi del pianeta, esistenza.

Il vero eroe tragico del nostro tramonto sono convinto che sia il Colonnello Kurtz e il suo disvelamento ultimo, il solo Demiurgo dietro tanti fantocci e simulacri di capi e di verità da Orda: «L'Orrore… l'Orrore!»


- Postato con BlogPress per iPad

Nessun commento:

Posta un commento