28 agosto 2010

Tremonti, sicurezza fondamentale

  • Lavoro: Tremonti, sicurezza fondamentale

26 Agosto 2010 19:05 ECONOMIA

(ANSA) - ROMA - 'La sicurezza sul lavoro e' una irrinunciabile conquista della civilta' occidentale', afferma Tremonti.Il ministro dell'Economia definisce 'eccessiva' la polemica seguita ad una sua affermazione sulla legge 626, che riguarda la sicurezza sul lavoro. 'Cinque parole cinque dette alle undici di sera' minimizza. 'La sicurezza sul lavoro e' una irrinunciabile conquista della civilta' occidentale. L'eccesso occhiuto di burocrazia e' un derivato della stupidita'.





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(via Instapaper)



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26 agosto 2010

Il tuo quotidiano su iPad




Se vuoi leggere il quotidiano sul tablet hai infinite soluzioni più o meno buone: dalle trasposizioni del cartaceo alle ricomposizioni dedicate, dal gratuito al pagamento (abbonamento, consumo per numero, consumo per pezzo…).
Non credo che sia una vera innovazione e credo che i giornali debbano rimanere su carta e che il nuovo debba essere tale e non pura finzione di facciata alla moda. L'informatica si è riprodotta nella maggior parte dei casi come dei rifacimenti ancora più vecchi del modello originale. La vera innovazione è lontano dalla massa, specie se giornalisti come l'onesto per quanto simpatico Ras Letterman.
Per l'opinione comune i Social Network fanno tutti la stessa cosa, mentre, se mai dovessero esservi ancora dubbi, Twitter si è consolidato come il canale privilegiato dell'informazione, della controinformazione, ma anche della disinformazione.

Il limite è insito nei programmi per accedervi: quelli per desktop sono ancora grossolani e il web decisamente farraginoso. 140 caratteri sono pochi e leggere il link immediatamente è frequentemente impossibile o diventa spesso scomodo e lungo.

La soluzione sta proprio negli iPhone, negli iPad e poi magari gli Android e i WebOS devices.

Ho riscoperto - ma potrei anche dire "scoperto" - Twitter proprio grazie ai programmi per iDevice. La scelta non è cosa da poco. Se si vuole accedere con profitto al cinguettio bisogna scegliere TwitBird Premum o Pro (a seconda del numero di utenti utilizzati) oppure Osfoora. Il primo perfetto per iPhone e iTouch, ma ottimo anche su iPad, il secondo è l'ideale per iPad. Poi, fra i diversi programmi di lettura differita il riferimento è senza dubbio Instapaper (anche qui sono da evitare soluzioni economiche, costando quella a pagamento meno di due quotidiani).

Si passerà dunque al sito di Twitter, meglio se da browser, per creare un nuovo account dedicato alle news.

La vera difficoltà sta proprio qui, nella selezione delle fonti. Non esagerare! Inizia da:
1) quelle che sicuramente interessano a patto che nel loro profilo contino un numero adeguato di twit (ad esempio un consiglio personale per le notizie vede RAINews, La Stampa, Il Post…)
2) quando si scopre una fonte che fa al caso nostro, si consultino i suoi follow e ne si provino alcuni con riserva
3) tenere distinto l'account personale da quello delle notizie, altrimenti si finisce per non capirci più niente; soprattutto si separino bene le fonti evitando la pigrizia di non cambiare account per fare tutto con uno.



Passo successivo, creare il proprio account, sempre da Browser, al sito Instapaper.com. Ne si approfitti per creare alcune cartelle. Fra le consigliate "Importanti", "Conservare", "Leggerò prima o poi", "Prima di archiviare definitivamente" e poi quelle per argomento, ognuno con i propri interessi , tipo:"Acquapozzillo News", "Amiga Today", o "Gigi D'Agostino Fanzine".




Fatto questo, sia Osfoora HD che TwitBird Pro possono configurare più account e soprattutto offrono i principali comandi solo sfiorando o tenendo pigiato un secondo in più i simboli attivi. Fra questi il più importante, in genere posizionato in corrispondenza del link, è quello che, oltre ad aprire la pagina subito, a copiare il collegamento, o inviarlo a Read It Later, lo fa salvare su Instapaper.


L'operazione in sé è molto rapida. Si salvino tutte le notizie per le quali si prova un certo interesse, senza eccedere, altrimenti passa la voglia. Consiglio analogo per la smania che poi subentrerà di non perdere qualche minuto o qualche ora di twitt delle proprie fonti (dì a te stesso: "ma, alla fine… Chi se ne frega!"): si prende sempre quello che c'è senza esagerare.



Si arriva dunque all'ultimo passaggio che consiste nell'aprire Instapaper per iPad (o iPhone, o altro, ovviamente) e aggiornare. Con una discreta rapidità, il programma scaricherà lo scaricabarile, ovvero quasi ognuno dei link salvati su Twitter. Alcuni non si apriranno come quelli del NY Times che portano solo alla scheda di abbonamento. A quel punto conviene tornare sul programma per Twitter e dare l'unfollow per gli account che mandano notizie civetta o mal confezionate.
Mentre lui fa questo, noi ci si infila le scarpe, si dà un bacio alla nonna, si disabilita il wireless per non consumare, si infila l'iPad Wi-Fi in borsa, ché poi in metropolitana ci sarà tutto il tempo per tornare sul programma, Instapaper, per leggere il proprio giornale quotidiano altamente personalizzato e contro-informato per tutto quel tempo noioso in cui avevi promesso di ripassare per l'esame (altra versione, lo apri durante la riunione di ufficio nella sala scollegata, facendo finta di prendere appunti).


Da un mese a questa parte questo sistema è diventata la mia sola fonte di informazione e sinceramente ho difficoltà a capire come si possa essere fedeli a qualche organo di stampa, cartaceo o numerico che sia.


-- Postato con BlogPress dal mio iPad

20 agosto 2010

La civiltà di un paese si fonda sui suoi cittadini. Ecco lo stato di quelli italiani.

Presi nella morsa di stampa e politica demagogica, fra fantomatici diritti dei clandestini che altro non sono che garanzie per evasori, sfruttatori e delinquenti ai quali questo sottobosco interessa eccome, e grassi inquantificabili dirigenti pubblici e amministratori privati, liberi professionisti da generazioni (da non confondere con gli schiavi da Treu-Biagi del profondo compromesso storico dello sfruttamento), ecco a cosa sono costretti i nipoti di quanti hanno sacrificato la vita per il futuro civile di un paese. Dopo il danno, la beffa. Ieri ci si scandalizzava quando avveniva in posti come India o Brasile che oggi sono invece più civili di questo postribolo dove lo stesso avviene al nostro vicino di casa nell'indifferenza di una politica mediatica da depistaggio sociale.

Come Coppola faceva recitare a Brando-Kurtz, non ci rimane che evocarlo impotenti: "L'orrore. L'orrore!"

«Vendo rene», polizia blocca impiegato Sul web un esercito di donatori disperati - Corriere della Sera
http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_17/vende-rene-interviene-polizia_4111ab2e-aa20-11df-afa9-00144f02aabe.shtml

Il sito che contiene circa 90 offerte di organi NOVANTA ORGANI IN UN SITO - Storie simili sono quelle di apparse su Annunci-Qui.com, un sito di Frosinone dove a marzo una ragazza di 29 anni «sana, gruppo Rh positivo» ha offerto rene o fegato per un trapianto. Ma soprattutto sul sito dal nome ingannevole Soloinaffitto.it, divenuto una bacheca dei disoccupati disperati o dei nuclei familiari in difficoltà. Sotto la scritta che esorta «Annunci urgenti. Non vergognarti, scrivi!», si snocciola una agghiacciante contabilità: 56 offerte di un rene; 18 proposte di donazioni a pagamento di midollo spinale; 13 inserzionisti disposti a cedere «parte del fegato» per trapianto. Quasi novanta organi o parti di organo in una sola pagina web.
Sono tutte storie di lucida follia e determinazione quelle che si leggono nelle email pubblicate o nei moduli compilati e poi pubblicati dagli amministratori del sito. I quali, a onor del vero, si preoccupano di censurare le offerte più assurde o ambigue, arrivando ad esortare gli inserzionisti a controllarsi: «Scusa, ha già messo 3 annunci: sei disabile e vuoi vendere un rene - scrivono rispondendo a Silvia, che ha problemi con l'Inps - eppure hai problemi di invalidità… Vuoi suicidarti?». Invece Steve vuole davvero togliersi la vita, e online propone di vendere «la possibilità di riprendere in diretta il mio suicidio».

(via Instapaper)



Inviato da iPad di Ennio

07 agosto 2010

Google, 130 milioni di libri

Nella propria vita un uomo riuscirà a leggere qualche centinaio, massimo una decina di questi di libri. Cosa ne sapremo del restante dei 129.999.000 che rimangono di quanto pubblicato fino ad oggi sulla faccia della terra? Se qualcuno pensa che il web sia un'inflazione di parole, forse costui dovrebbe ricredersi: le parole hanno smesso di essere gestibili svariati secoli or sono senza che nessuno se ne rendesse conto. Meno che mai Barnes & Nobles.



Inviato da iPad di Ennio

Troppo di te per proteggere la privacy

Per una volta sono d'accordo con qualcuno di Google e con un CEO USA.
È vero, la privacy è pura teoria! Schmidt consiglia di essere trasparenti, Endemol potrebbe citare Andy Warhol promuovendo 10 minuti di celebrità per tutti… io consiglio di combatterla esagerando, inflazionandola. Quando di qualcosa o qualcuno sai molto più di quanto è ragionevolmente accettabile, quando hai così tante informazioni da non sapere come trattarle, quando ognuno di noi è tutto e il contrario di tutto… SEMPLICEMENTE NON ESISTE.

La sola privacy possibile è l'AUGMENTED IDENTITY!


Schmidt: l'anonimato e' un rischio
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Inviato da iPad di Ennio

Renato e Renata, mancava la banda (larga)



Inviato da iPad di Ennio