08 marzo 2011

Una guida per scegliere il lettore di libri digitali

Non dite che non ci avete mai pensato se fosse o meno il caso di prendere in considerazione l'acquisto di un e-book reader!
Un po' perché è uno dei giocattoli del momento, un po' per provare di nascosto l'effetto che fa, un po' per vedere se fa come con l'iPod, il potere di avere quintali di libreria in tasca e il cambio libro ovunque, dal treno al gabinetto. Soprattutto l'idea di eliminare carta, non solo per i consumi, ma in particolare per lo spazio sempre più tiranno delle nostre case. La questione è tutt'altro che semplice e fa passare la voglia a tutti. Per me è stato così fino a ieri, quando ho deciso di capirci qualcosa di più e, come al solito, ho pensato che il ragionamento potesse essere utilmente condiviso.
Per arrivare ai dispositivi, i cosiddetti e-book reader, bisogna prenderla da lontano, da questo mondo pazzo del mercato digitale.


Il mercato
Steve Jobs ha aperto l'ultimo keynote di Apple dando una notizia riguardo alla commercializzazione degli e-book attraverso la propria piattaforma di e-commerce interfacciata al programma iBook disponibile per iPad (oltre che per iPhone e iPod Touch). Nonostante il nostro guru non manchi mai di dispensare attributi entusiastici ed esaltanti nel magnificare ogni virgola dei propri prodotti, al riguardo si è limitato a dimostrare il successo ottenuto usando il numero degli editori che hanno aderito alla libreria della Mela. Che le vendite possano fare il paio con musica e applicazioni, questo neppure lui lo ha affermato. Il libro rimane un settore difficile e delicato.


Il mercato del libro digitale si è scoperto essere scarsamente dipendente dall'evoluzione di quello elettronico: a vendere è la libreria. Anche qui, però, le cose sono tutt'altro che facili. Chi vende tanto per ora ha solo un nome: Amazon. Quello che li premia è essere stati i primi: non i primi a mettercisi, ma indubbiamente i primi a capire come possono funzionare le cose. Il negozio della vendita per ora solo "fisica" degli epigoni di Bezos è da poco sbarcato in Italia e già ci prende alla gola l'adrenalina proveniente dai grandi canali dell'editoria e non solo di quella (segue a ruota quello dell'elettronica e dei media in genere).
Sul mercato del testo digitale, il negoziante italiano è ancora sguarnito e lo rimarrà ancora per i pochi mesi che gli operatori nostrani avranno a disposizione per recuperare posizioni. Lo scenario non è allegro. Ci sono due o tre grandi agglomerati con poche idee chiare se escludiamo quella più dannosa di tutte: il lobbismo che verso il Paese porta indietro all'epoca dei comuni e verso l'Europa dà prova di quanto siamo provinciali a confronto degli USA.


I prodotti
Tuttavia, non è di mercato che voglio qui parlare. Vorrei parlare di regali, da fare e da farsi.
Quando si pensa a un e-book reader, prima di tutto bisogna essere consapevoli di quello che ci si legge e di dove lo si va a prendere.
Amazon ha capito che a regalarlo, il lettore, ci avrebbero comunque guadagnato un'esagerazione. Invece di regalarlo, comunque, lo ha messo più o meno a prezzo di costo e così facendo ha bruciato il commercio elettronico di marca. Se Amazon ti offre un ottimo reader a più o meno 130 bigliettoni, come fai a far pagare il tuo tre volte tanto, come nel caso delle marche più blasonate, da Sony a Samsung?


Possono dire quello che vogliono che il loro è migliore, perché alla fine se andate a prenderli in mano ve ne accorgete subito - e questa è la prima importante considerazione generale - che gli e-book reader tutti, chi più e chi meno, sono delle baracchette da due soldi. Ti viene da chiederti perché dar loro svariate decine di euro, figurati tre o quattro centinaia o più ancora. Sono convinto che in men che non si dica gli e-reader faranno la fine delle calcolatrici da tasca che negli anni '70 costavano un autentico patrimonio e nei '90 le trovavi nei fustini di detersivo.


Per questa ragione i grandi produttori si stanno abbastanza rapidamente tirando indietro dalla corsa all'e-reader per lasciare posto a etichette quanto mai anonime che celano display e circuiti integrati prodotti più o meno tutti a tot al quintale. Le marche passano a cimentarsi in un altro comparto, quello dei tablet. E qui ce la giochiamo fra i 10" del modello iPad fino ai 7" del modello Galaxy. Qui sì che si può sparare la cifra che si vuole facendosi forti di una spiccata varietà di tecnologie.


Occorre però dirlo una volta per tutte, su un tablet si possono fare le cose più interessanti e divertenti. Ci sono colori, musica, video… tutto parla con il resto e con il mondo. Un lettore accanito, un lettore vero, però, non potrà mai uscire soddisfatto da questa esperienza. Un e-book reader è tale perché ha dovuto gioco forza rinunciare ad essere altro: un computer o un tablet, un libro o una TV… e questa rinuncia lo premia a diventare presto l'unico prodotto per la lettura di documenti e libri a tempo pieno. Non si può dire lo stesso per riviste, libri fotografici, portfolio e neppure per i rotocalchi. Per questi l'unica soluzione rimane l'iPad (e le sue imitazioni).


Eccoci così alla seconda considerazione: quella fra tablet e e-reader non è una scelta alternativa, o l'uno o l'altro, ma caso mai fra quello che serve a me per le cose che consulto o piuttosto fra quale dei due avrà la precedenza nell'acquisto rispetto all'altro.
Solo fino a un decennio fa, circa, prima del concetto di Digital Hub presentato da Jobs proprio nel 2001, la scelta di un mezzo elettronico escludeva quasi tutti gli altri. Oggi fanno parte tutti insieme di un ambiente complessivo, una specie di matrioska dove la bambola più grande è un desktop da 27 pollici e la più piccola è in realtà una famigliola di dispositivi, dallo smartphone generalista agli apparecchi specializzati in foto, musica ecc…


Per leggere il giornale, non ci sono problemi ad usare il telefono touch screen, ma il tablet va meglio, così come, per quanto i secondi abbiano webcam e casse, sarà il primo ad essere più adeguato per fotografare, geolocalizzare, taggare e ascoltare musica. E così via.


Come scegliere l'e-reader
Gradualmente ci stiamo avvicinando al negozio.
Insomma, siamo arrivati alla considerazione che, per quanto siano chincaglieria costosa sono anche l'unica vera alternativa alla lettura cartacea. Sono un prodotto paradossale perché si trovano nei negozi di elettronica i cui mercanti non sanno nulla delle specificità del mercato dei libri, ma chi ha bisogno di venderli sono i librai, venditori che non sanno nulla di display, connettività e scala di grigi. Un vero paradosso: osservate il reparto di qualche Mediaworld, Unieuro, Fnac e similari… Li tengono nelle teche o sui bancali generalmente tutti spenti e scollegati, ignorandone caratteristiche e differenze, mentre fanno affermazioni confuse e del tutto imprecise, a volte con il disgusto che riservano per qualcosa che sa di scuola e professoressa d'italiano.


Che cosa dovrebbero dire i negozianti a un cliente come me?
Ecco quello che direi io al posto loro:


«Quello che devi guardare in un e-book reader sono poche, pochissime cose:1. che consenta di comprare libri italiani e di farlo senza pasticciare con computer e portali vari (e questo esclude per il momento il gioiellino-Kindle di Amazon) e, visto che i nostri editori sono inutilmente sospettosi e per nulla lungimiranti, dovrà supportare i formati con la protezione dei diritti (DRM, soprattutto Adobe) epub e PDF2. dovrà pesare più o meno come un libro e dovrà essere quanto più tascabile possibile in rapporto alla leggibilità (in relazione alla vista), da un lato, e alla capienza (per non cambiare pagina ogni due parole); che siano più in generale ergonomici, nel posizionamento dei tasti, nel tipo di touch screen, nell'uso meno innaturale possibile della penna per quelli che l'hanno adottata3. di non spenderci troppo, innanzitutto, perché fra una stagione o due non varranno più nulla e poi perché fra altrettanto tempo saranno drammaticamente superati, badando bene che siano robusti, specie sul versante schermo4. che ci si legga senza stancare la vista nel maggior numero delle situazioni comuni: in poche parole, che non usino la tecnologia dei computer per gli schermi (anche se oggi si distingue ancora fra erogatori di libri e quelli di riviste e multimedia in genere - ottimo compromesso i tablet da 7" come il Galaxy); in breve, emulazione d'inchiostro su pagina al massimo di toni di grigio possibile e che il refresh dello schermo sia rapido e senza fulminazioni luminose (e questo non sono in tanti al momento a permetterlo)5. che siano collegabili ad Internet, possibilmente oltre che con il Wi-Fi, anche con il 3G (Internet via telefonia mobile) e non solo per comprare i libri, ma soprattutto per andare su Wikipedia, IMDB o semplicemente Google quando nel libro trovi qualcosa che non sai»

«Dopo questi cinque punti principali, allora, ma solo allora potrai prendere in considerazione quelli secondari, come l'estetica, il fatto che consentano di prendere appunti, magari sulla pagina stessa, come il Samsung, di evidenziare, ascoltare gli mp3 leggere il testo scritto o recitare gli audiolibri, godersi i fumetti per bene, vedere alla bell'e meglio foto e disegni e addirittura di farne di avere funzioni di handwriting e magari la tastiera virtuale o di essere dotati di microfono per annotare vocalmente»


Se poi conoscete qualcuno che ce l'ha, fatevelo prestare una sera e godetevi almeno un'oretta di lettura, perché non tutti trarranno piacere dalla sostituzione della carta e sarà bene scoprire di che tipo sei prima di aggiungere un altro dispositivo elettronico destinato all'inutilizzo dopo aver sborsato un quarto di migliaio di euro.


Infine i prodotti: i miei preferiti da 6" sono (tralasciando il Kindle, del tutto inadeguato al mercato commerciale e specialistico in lingua italiana):
LeggoIBS, come migliore offerta proveniente dalla libreria: sarà poco bello e tutt'altro che rapido, ma ha tutte le cose che servono ad un prezzo conveniente sotto i 200€.
Onyx Boox 60, una macchina molto veloce, molto leggera, con il migliore cambio pagina e tanti servizi specie in rete, allo stesso ordine di prezzo.
Samsung E60 seguito di non molto dai modelli Sony (decisamente menomati dalla mancanza di collegamenti in rete) per la costruzione, la robustezza e la tecnologia, che comprende la dotazione di memoria e le prestazioni del processore, anche se gli altri requisiti non sono eccellenti, ma soprattutto il prezzo è ancora alto, anche se piano piano tente all'asintoto con i modelli precedenti: quando questo avverrà, probabilmente quelle marche avranno già lasciato il settore. Esiste anche un modello 10".


Ma poi ci sono una miriade di sotto-marche che non sono da valutare: domani resteranno poco famose ma ci faranno leggere con prodotti usa e getta, come un accendino o un rasoio. Anche i celluari sembravano dover diventare usa e getta, ma poi tutti questi prodotti hanno presto o tardi fatto coppia con quelli blasonati, senza che uno abbia mai del tutto escluso l'altro.


Presto detto, e ora: Buone coccole!

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